AMICO GIOVANE

questo è il mio primo racconto personale, condivido con voi la mia passione per i ragazzi giovani, 18enni per la precisione

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    Fu la scorsa estate, la prima da single dopo tempo, che mi accorsi dei ragazzi più giovani fino ad allora snobbati a priori;
    ragazzi molto più giovani, come Davide, mio vicino di ombrellone in vacanza con i genitori e da poco maggiorenne.
    Rimase una settimana, poi partì con gli amici per la Grecia, non parlava d'altro con i suoi; fu lui a stuzzicare la mia curiosità prima, e a spingermi ad osare poi.
    Per quanti se lo stessero chiedendo, io ho 37 anni, quell'estate ancora 36, ma poco conta.
    Era un ragazzo carino e brillante, il fisico tonico e fresco dei 18 anni. Un giorno mi aiuto' ad aprire l'ombrellone e io ne approfittai per chiedergli della Grecia.
    Fu piacevole stargli vicino, aveva un buon profumo al sandalo, una fragranza che mi piace molto nei maschi.
    Iniziai a pensare a lui con insistenza, pensavo al suo corpo, alle sue mani; mi sarebbe piaciuto vederlo vestito per la sera,
    con l'abbronzatura della giornata.
    Non sapevo come comportarmi, ero sopraffatta da troppe limitazioni; mi convinsi a non coinvolgerlo in chiacchiere, a mantenere il distacco senza lasciare trapelare nulla di quello che pensavo.
    Nonostante i buoni propositi, istintivamente iniziai ad osare con i costumi e un giorno decisi di mettermi in topless solo per
    essere guardata. Lo tenevo d'occhio, coperta dagli occhiali da sole; lui passava il tempo attaccato allo smartphone, spesso con le cuffie, a volte senza.
    Mi notò quasi subito, fingeva disinteresse, ma sentivo il suo sguardo che mi cercava.
    Mi piaceva essere osservata e mi divertiva immaginare che cosa provasse, se anche lui come me avesse fantasie o semplicemente se riuscissi ad eccitarlo.

    Quando la vacanza finì, tornai a casa con sensazioni e voglie nuove; pensavo a quel mio giovane vicino di ombrellone e cresceva in me l'entusiasmo di nuove conoscenze. Guardavo con interesse le matricole che incrociavo passando vicino all'università, i visi freschi di quelli che incontravo per strada o al parco; proprio lì, una mattina che ero alle prese con un pò di attività fisica, feci conoscenza con Elia. Mi avvisò per la cerniera aperta nel mio zaino da running; poco prima avevo preso da una tasca dei fazzoletti di carta e l'avevo rimesso sulle spalle senza chiudere.
    Un gesto carino, carino come lui, con quel viso giovane, fisico magro e l'aria sveglia. Lo ringraziai con affetto e ripresi a camminare, lui si affiancò proseguendo nella mia stessa direzione; io ero diretta alla fermata del bus, lo guardai furtivamente un paio di volte poi decisi di lanciarmi e gli chiesi dove andasse: <via Bologna> rispose, era il capolinea. Una coincidenza davvero sorprendente perchè da qualche mese ci passavo tutte le settimane; lì c'era un piccolo appartamento dei miei nonni, ormai disabitato, io avevo appuntamento fisso con l'agente immobiliare e spesso con operai per piccole ristrutturazioni.
    <andiamo dalla stessa parte!> dissi; sorrise e mi chiese se avessi preso il bus.
    <ho già il biglietto> gli risposi; lui cercò delle monete in una tasca poi, sconsolato, mi fece capire che sarebbe dovuto andare a piedi.
    Decisi di offrirgli un biglietto, così da sdebitarmi per lo zaino, ma non ne volle sapere. Mi disse che l'avrebbe fatta a piedi, aggiunse che era ancora una bella giornata estiva e che ci saremmo rivisti sicuramente perchè lui girava spesso in quella zona.
    Ci salutammo, io attraversai per raggiungere la fermata e lui rimase da quel lato della strada incamminandosi verso destra.
    Lo guardai allontanarsi per poco, poi l'istinto ebbe la meglio e decisi che avrei provato a fare la strada del ientro con lui.
    Affrettai il passo per raggiungerlo, lui leggeva dei messaggi whatsapp; <anche te a piedi?> mi chiese; <finisco l'allenamento con una camminata tranquilla!>;ridemmo entrambi.
    Iniziammo a chiacchierare, fu lui a cominciare, parlava di applicazioni e musica; poi finalmente gli chiesi quanti anni avesse.
    <18 da 4 giorni!>; Mi rispose con tutto l'entusiasmo che aveva.
    Prima di salutaci ci scambiammo i numeri, lui ci tenne a farmi avere anche il suo instagram. Quella stessa sera scherzammo un pò in chat, poi iniziai a curiosare nel suo profilo. Aveva foto con amici e da solo, serio o con smorfie demenziali; cominciai a trovare foto del mare e lo vidi in costume; era magro ma ben definito, gli addominali leggermente scolpiti e un muscolo inguinale pronunciato. Restai a fissarlo per qualche istante, mi stuzzicava davvero quella foto, provai ad immaginarlo senza il costume ed iniziai ad eccitarmi. Pensai di scrivergli qualcosa, ma mi sembrò eccessivo e lasciai perdere. Mi sentivo calda e agitata, avevo voglia
    di togliermi gli slip e rimasi con la sola t-shirt addosso. Riguardai quella foto e lo immaginai con la testa tra le mie gambe; strinsi le cosce più volte e sempre con maggiore intensità, poi cercai il mio clitoride con la mano, sfregando con enfasi, avevo voglia di godere subito e tanto; ebbi rapidamente un orgasmo ma non mi placò la voglia: volevo Elia, volevo farmi scopare dal mio nuovo giovane amico.

    La settimana successiva passai all'appartamento per pagare il tecnico della caldaia. Misi una birra al fresco e scesi ad aspettare Elia.
    L'avevo invitato da me senza ansie o ripensamenti; lui arrivò puntuale ed io ero pronta: vestito estivo, tacchi e perizoma.
    Gli feci vedere casa e ci fermammo in cucina, presi la bottiglia con due bicchieri e ci sedemmo entrambi. Ci eravamo scritti tanto via whatsapp ed Elia si era mostrato da subito molto espansivo; mi sembrava perfettamente a suo agio e ci teneva a valorizzare i suoi racconti. Mentre lo ascoltavo mi tolsi le scarpe e mi massaggiai le caviglie; mi stava spiegando di un locale dove aveva fatto aperitivo con gli amici, io mi allungai fino alla sua sedia ed appoggiai i piedi sulle sue gambe. Non commentò ma si mostrò accogliente; lasciai che finisse il racconto dell'aperitivo e gli chiesi se avesse mai baciato una ragazza più grande. Mi parlò di una biondina della scuola media, lei di terza e lui di seconda; ridemmo entrambi.
    Gli chiesi un massaggio ai piedi, mi accorsi che il vestito si era alzato ma lo lascia volutamente dov'era. Aveva un tocco deciso, non era molto bravo ma era decisamente piacevole. A tratti socchiudevo gli occhi per rilassarmi ma non mi sfuggì il suo sguardo che osservava le mie cosce e più su in mezzo alle gambe.
    <ti stai rilassando?> mi chiese; <molto!> risposi con enfasi; lo feci continuare poi gli chiesi di fermarsi per andare in bagno.
    Era una bugia, raggiunsi la camera solo per togliermi il vestito e tornai rapidamente in cucina in perizoma e reggiseno.
    Si era alzato a prendere dell'acqua, sì girò sentendomi arrivare e mi vide così; rimase immobile, stupito ma smanioso.
    <vuoi baciare una ragazza più grande?> chiesi; accennò un sorriso ma non lo lasciai rispondere; mi attaccai alla sua bocca, lingua contro lingua, la mia saliva mischiata alla sua.
    Appoggiai la mano sul suo cazzo e sentii i pantaloni gonfi; glieli slacciai lasciandoli cadere ai piedi, poi gli abbassai i boxer e finalmente glielo presi in mano. Aveva un cazzo durissimo, lunghezza nella media ma con un buon diametro; cominciai a muovere le mie dita lungo l'asta, poi mi inginocchiai. Inizia a succhiare e lo sentii gemere, era molto eccitato e non durò molto. Mi venne in bocca, sì scusò, era dispiaciuto e un pò a disagio. Credevo di aver forzato i tempi compromettendo la situazione, ma non avevo fatto i conti con la sua età; era indubbio che da una parte l'esperienza non ci avrebbe aiutato, ma dall'altra, avevo capito che le energie dei suoi 18 anni sarebbero state il nostro punto di forza.
    Il cazzo era ancora più duro e ripresi a succhiarlo vogliosa; ci spostammo sul divano, dalla parte della chaise-longue, mi tolsi tutto e rimasi nuda. Mi stesi e lo guidai con la mano dentro di me; iniziò a martellarmi, era del tutto sgraziato ma quella vitalità genuina mi fece impazzire sin dai primi colpi. Non immaginavo nulla di simile, pochi secondi ed ero già in preda agli spasmi. Arrivò il primo orgasmo, forte, intenso, liberatorio.
    Si stese al mio fianco e rimanemmo qualche secondo in silenzio a fissare il soffitto. Elia tolse le scarpe e i pantaloni che fino a quel momento aveva tenuto abbassati alle caviglie; controllò il telefono e tornò al mio fianco. Mi disse che avevo delle belle tette, che ero sexy e mi chiese se volevo replicare perchè lui era di nuovo pronto. Non perdemmo tempo, riprese a scoparmi col suo cazzo duro e il suo ritmo frenetico; iniziai a gemere, lui aumentò l'intensità; mi sentivo calda, sentivo crescere il piacere e il respiro si fece affannoso. Tolse la maglia e la lasciò cadere sul pavimento; rallentò per qualche secondo e riprese più veloce di prima.
    Quel ritmo così serrato mi faceva vibrare tutto il clitoride; iniziai a sentirmi calda, la schiena sudata, la figa un fiume. Cominciai ad ansimare, chiusi i pugni con forza e lanciai un grido a cui seguirono intense contrazioni. Fu una venuta esagerata che mi tolse il respiro; Elia però non sì fermò subito, ancora non era arrivato. E così, ecco ancora il suo cazzo dentro di me, ancora spasmi, infine, poco dopo, ancora un orgasmo così vicino a quello precedente; tutta sudata, bagnata e senza fiato, mi sembrò di perdere i sensi. Elia si stese sul mio corpo, la testa tra le mie tette e il suo cazzo ancora dentro di me.
    Lo sentivo sussurrare qualcosa ma non distinguevo le parole, non capivo più niente; non chiesi nulla ed accennai un sorriso. Passò qualche minuto, cominciai a stendere i muscoli e a rilassare la schiena quando sentii la sua lingua sui capezzoli. Fui percorsa da brividi e il suo cazzo tornò a farsi sentire.
    Mi succhiò le tette, il collo, ci baciammo e alla fine mi lasciai scopare per la terza volta.
    Io stesa sotto con le gambe spalancate, lui sopra tra le mie cosce; entrava e usciva col suo cazzo duro, tutto dentro fino infondo e poi indietro rapidamente fino quasi ad estrarlo totalmente; ad ogni colpo sbatteva l'inguine contro i miei glutei e contro la mia figa in fiamme; ero in estasi, godevo ad ogni sferzata e gli dissi che mi faceva morire. Respiravo con la bocca aperta, non avevo più forze ed ero ormai in balia di questo diciottenne.
    Iniziai a gemere al ritmo dei suoi colpi e stesi le braccia all'indietro a cercare qualche appiglio, come per attaccarmi; strinsi un cuscino tra le mani, i miei occhi si ribaltarono e mi misi a urlare mentre le gambe tremavano e tutto il mio corpo vibrava come in preda a convulsioni.
     
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    Hai goduto per come cercavi di farti fottere da un giovane per spomparlo a dovere.
    ""Mi succhiò le tette, il collo, ci baciammo e alla fine mi lasciai scopare per la terza volta.
    Io stesa sotto con le gambe spalancate, lui sopra tra le mie cosce; entrava e usciva col suo cazzo duro, tutto dentro fino infondo e poi indietro rapidamente fino quasi ad estrarlo totalmente; ad ogni colpo sbatteva l'inguine contro i miei glutei e contro la mia figa in fiamme; ero in estasi, godevo ad ogni sferzata e gli dissi che mi faceva morire.""
     
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    ciao...hai avuto anche te esperienze con giovani?
     
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    Si tesoro, anch'io ho avuto esperienze per mia scelta con tre giovani ben dotati, con i quali a tutt' oggi siamo rimasti in ottimi rapporti.
     
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